giovedì 8 dicembre 2011

Le lacrime della Fornero e la proverbistica capovolta


Le lacrime della Fornero: metamorfosi copernicana della proverbistica campana ovvero



"o' riuno non crere a o' sazio"


Con tutto il rispetto per il professor Monti e tutti gli altri iperprofessori multiuniversitari .... questa manovra finanziaria la potevo fare pure io e qualche giovanotto del primo anno di ragioneria ....

mercoledì 16 novembre 2011

Berlusconi, Monti e la sinistra italiana

Non ho mai votato Berlusconi.
Ho sempre votato a sinistra.
Spero che Monti sia il prossimo presidente del consiglio perchè così vuole e ha deciso la grande finanza internazionale che alla fine decide del nostro futuro.
Ma questa patetica ed imbelle sinistra ha ben poco da festeggiare, brindare e schiamazzare: Monti è un iperburocrate di grande prestigio, teorico del capitalismo più duro e radicale che il paese dovrà accettare per sopravvivere ....
Il resto, bunga bunga, nani, ballerine, zoccole e altre ca**ate che tanto ipocritamente ci indignano sono solo epifenomeni, effetti collaterali di un fenomeno ben più complesso che questa pseudo-sinistra non ha al momento né la forza e né la dignità di affrontare .

lunedì 24 ottobre 2011







"... Per mezzo dello sfruttamento del mercato mondiale,
la borghesia imprime un carattere cosmopolita alla produzione ed alla
consumazione di tutti i paesi. A disperazione dei reazionarii essa tolse
all’industria la sua base nazionale. Le vecchie industrie nazionali sono
distrutte o sul punto di esserlo. Esse vengono sostituite da nuove industrie la
cui introduzione diviene una questione vitale per tutte le nazioni incivilite;
industrie che non adoperano più materie prime indigene, bensì materie prime
venute dalle regioni più lontane, ed i cui prodotti non si consumano soltanto
nel paese stesso, ma in tutti i punti del globo. In luogo dell’antico isolamento
locale e nazionale, si sviluppa un traffico universale, una dipendenza mutua
delle nazioni ..."




Anche se non sono comunista ... devo riconoscere che con quasi 2 secoli di anticipo aveva le idee molto chiare.

giovedì 29 settembre 2011

E' morto Wilson Greatbatch coinventore del pacemaker impiantabile

E' morto a 92 anni Wilson Greatbatch, coinventore del primo pacemaker totalmente impiantabile.
Ha salvato milioni di vite ma è di gran lunga meno note del più fesso dei tronisti e dell'ultima zoccola dei bordelli berlusconiani ....

sabato 20 agosto 2011



Grazie Pubmed: il tramonto dei sedicenti "scienziati" dalle gambe corte e dal naso lungo ...

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed

domenica 10 luglio 2011

I negazionisti dell'AIDS

http://www.queryonline.it/2010/12/01/i-negazionisti-dellaids/.

Sopra il link a un articolo molto interessante

lunedì 4 luglio 2011

Salviamo l'Amazzonia




Per firmare la petizione clicca qui


giovedì 30 giugno 2011

Scarti di Umanità

Estratto da "Scarti di Umanità. Riflessioni su razzismo e antisemitismo" (a cura di Francesco Migliorino). Genova, Il Melangolo, 2010, pp. 228, € 18,00, ISBN 9788870187724.





Francesco Rotondi



Il negazionismo: strategie retoriche ed evidenze scientifiche

(...)
Metodologia scientifica
Parte della più recente produzione negazionista ha mutuato dalla letteratura scientifica l’aspetto formale, proponendo ai lettori articoli presentati con le modalità tipiche della pubblicazioni scientifiche, suddivisi nelle sezioni standard consigliate dalle abituali norme editoriali delle riviste specializzate.
Il risultato è l’esibizione di un prodotto dai contenuti contorti e difficilmente verificabili ma, nel
contempo, graficamente, esteticamente ed emotivamente suadente, di grande impatto mediatico perché simulante i comuni lavori pubblicati sulle riviste scientifiche (...)
Mal al di là della veste editoriale questi lavori sono da definirsi realmente “scientifici”?
In generale, la risposta non è agevole, così come non è facile la stessa definizione di scientificità. Ciò che è certo è che non ci si auto-attribuisce la patente di scientificità né tantomeno la
si ottiene dai propri sostenitori, al contrario l’auto-referenzialità rappresenta di per sé un sintomo di “ascientificità”.
Esistono invece criteri tradizionali, per quanto opinabili, che consentono in linea di massima di stabilire la qualità di un lavoro scientifico. Criteri che, pur se considerati alla luce dai cambiamenti delle tecniche comunicative e dal parziale tramonto della carta stampata
a vantaggio dell’informatizzazione del sapere, sono tuttora accettati, benché discussi, dalla comunità scientifica internazionale. Criteri qualitativi e quantitativi ideati allo scopo di privilegiare la pubblicazione, la lettura e il miglioramento di prodotti di adeguata
qualità, riducendo un’inutile dispersione di attenzione intellettuale verso quelli di basso valore scientifico.
Nessuno dei lavori negazionisti rispetta tali criteri. Ciò non significa che siano aprioristicamente e necessariamente privi di interesse scientifico. Indica, però, che la loro qualità scientifica non è
dimostrabile sulla base dei correnti parametri valutativi .
Si accettino o meno tali criteri quantitativi e qualitativi, il giudizio di scientificità è basato ancor oggi prevalentemente sulla peer review e sull’ impact factor, con i loro limiti e vantaggi, la cui trattazione sarebbe inopportuna e abnormemente lunga in questa sede.
La peer review (revisione paritaria) è la valutazione critica di un lavoro scientifico proposto ad una rivista, attraverso il giudizio di un editor, esperto di indiscussa fama, il quale, a sua volta, si avvale solitamente della consulenza di uno o più revisori, specialisti scelti generalmente tra i membri del comitato editoriale sulla base di specifiche competenze. L’editor potrà scegliere se accettare o rifiutare la pubblicazione del lavoro o consigliare correzioni, riservandosi la
decisione dopo l’ulteriore riconsiderazione di queste ultime. La percentuale di accettazione varia in base all’importanza della rivista e all’area disciplinare e per riviste scientifiche famose come Nature e Science è in media soltanto di circa il 5%.
Accanto a questo parametro qualitativo, la valutazione della ricerca scientifica si avvale di indici quantitativi o bibliometrici, dei quali il più noto è certamente l’ impact factor, fattore elaborato annualmente dall’Institute for Scientific Information, che misura la frequenza con cui vengono citati in altri giornali gli articoli di una determinata rivista. Tanto più alto è l’impact factor tanto più la rivista è nota e, si presuppone, prestigiosa (...)

sabato 1 gennaio 2011

Le carceri "modello" di Lula

Prigione di Vila Velha, una città dello stato di Espirito Santo nel sud est del Brasile




Il presidente brasiliano Lula nega l’estradizione del terrorista Battisti pluriomicida e pluriraccomandato da una pseudo-intellighenzia internazionale.

Tra le varie motivazioni i rischi che Battisti correrebbe nelle carceri italiane.
Le nostre carceri avranno anche problemi enormi ma Lula si guardi meglio le sue

http://viaggi-in-brasile.noiblogger.com/256-carcerati-in-una-cella-da-36-nello-stato-di-espirito-santo-in-brasile/

Capirei la Svezia ... ma sorbirci lezioni sui diritti civili dal paese dove i bambini di strada vengono ogni giorno sterminati dagli squadroni della morte è un po' troppo per i miei gusti.