venerdì 18 maggio 2007

Gaetano Salvemini a 50 anni dalla morte


SEMINARIO DI STUDI STORICI

Con la collaborazione della
UNIVERSITÀ DI NAPOLI “L’ORIENTALE”
DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA E POLITICA

PROGRAMMA

16 maggio 2007 ore 9,30 Teatro Tasso

Saluti:
MARCO FIORENTINO, Sindaco di Sorrento
ALBERTO BOTTINO, Direttore Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
MARCO CASTAGNA, Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Campania
PIETRO SAGRISTANI, Assessore Solidarietà Provincia di Napoli
FRANCESCO PAOLO VENTORINO, Dirigente Scolastico Liceo Scientifico Statale “G. Salvemini” Sorrento

Proiezione film:

“ The himn of the nations ”
di Alexander Hammid (USA, 1944) durata 20 min.
per gentile concessione dell’Archival Film of the Library of Congress - Washington. (adattamento e cura: Gennaro Avitabile)

GAETANO ARFÉ, Università di Napoli
“Gaetano Salvemini nella storia del Novecento”

21 maggio 2007 - ore 9,30 Teatro Tasso
NICOLA TRANFAGLIA, Università di Torino
“Salvemini e il Fascismo”

9 ottobre 2007 - ore 9,30 Teatro S. Antonino
GIUSEPPE ARAGNO, Archivio Storico del Movimento Operaio - Napoli
“Salvemini e la questione meridionale”

11 ottobre 2007 - ore 9,30 Teatro S. Antonino
FRANCESCO SAVERIO FESTA, Università di Salerno
“Stato e Chiesa in Salvemini”

12 ottobre 2007 - ore 9,30 Teatro S. Antonino
LUIGI PARENTE, Università di Napoli “L’Orientale”
“Salvemini e la nascita della democrazia in Italia”

INIZIATIVE COLLEGATE

16 Maggio 2007 sede centrale Liceo Salvemini
Mostra Bio-bibliografica di Gaetano Salvemini
a cura dell’editore RAIMONDO DI MAIO.

19 Maggio 2007 ore 9,30 Teatro Tasso
“L’attualità di Gaetano Salvemini: I nemici della democrazia di ieri e di oggi (dai totalitarismi alle criminalità organizzate)”.
RAFFAELE LAURO, Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura.

GIORNATA CELEBRATIVA
6 Settembre 2007 Teatro Tasso

Proiezione del film documentario:
“Salvemini” di Nicola Salvemini (Italia, 2007).

INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA


21 Dicembre 2007 ore 9,30 Teatro Tasso

DIBATTITO CONCLUSIVO
Premiazione vincitori premio Salvemini

giovedì 10 maggio 2007

Mattogno 2 : Risposta di Rotondi: nessuna risposta





E’ di questi giorni un’altra replica di Carlo Mattogno alle mie riflessioni

Non ci sarà l’ennesima mia confutazione: il troppo storpia e stanca i lettori (per la verità pochini...) probabilmente già ampiamente annoiati dai nostri polpettoni olocaustici.
Qualsiasi cosa io possa dire, so già che il revisionista mai rinuncerebbe all’ultima parola un po’ per suo habitus comportamentale, un po’ per ossequio a quella strategia retorica e argomentativa, propria del negazionismo, che Richard J. Green, in uno dei tanti scritti che mi diletto a citare senza aver mai letto…, efficacemente ebbe a definire war of attrition in cui

Mi stupisce invece che colui che si autoproclama senza falsa modestia e senza presunzione, il revisionismo storico in Italia si prenda la briga di pubblicare prima un libro di 80 pagine quindi un altro scritto di 103 pagine corredato da ben 89 note al solo scopo di rispondere al phamphlet di un oscuro dilettante, "chirurgien (?) de province qui s'ennuie". Je vous remercie mais je ne suis pas un chirurgien comme je n'était pas un philosophe... Je suis seulement un cardiologue "de province" qui travaille dans un grand hôpital avec beaucoup de malades et je n'ai pas le temps pour me ennuyer... Excusez-moi mais je ne sais pas quesque c'est un "expert des choses schoatiques".
Dovrei forse essere lusingato del fatto che l’attuale punta di diamante del revisionismo olocaustico mondiale abbia inteso dedicarmi tanto del suo prezioso tempo sottratto a “studi ben più seri”; nel contempo tremo al pensiero di quanto avrebbe scritto se esperti mondiali quali Pressac, Piper o Van Pelt avessero avuto l’ardire di “confrontarsi con i suoi scritti” ? «Μέγα βιβλίον, μέγα κακόν *» : Callimaco per il momento trasalirebbe dinanzi al suo paventato studio in 2 volumi sui forni crematori!
Mattogno, mi creda, non per protervia olocaustica ma per amore dell’elegia, mi risulta difficile rispondere alla sua lunga lista della lavandaia. Anche perché ad un mio intervento civile e pacato, senza alcun epiteto offensivo, mi si è risposto assai maleducatamente dandomi del millantatore, del saccheggiatore, dello scopiazzatore, dell’ ignorante talora “tenebroso” talora “prodigioso” (preferisco prodigioso) e seppur indirettamente del ciarlatano, accusandomi di essere in malafede e complice delle menzogne degli assassins de la vérité. Prolungare un dibattito del genere ad libitum diventerebbe lezioso, noioso, inutile; consolidarlo sui toni ingiuriosi e livorosi proposti da Mattogno ci porterebbe inevitabilmente ad una bega da pollaio e ad una rissa pacchiana on line che non era nei miei intenti ed è assai lontana dal mio stile.

E’ deludente per non dire banale che, parafrasando Vidal-Naquet, venga usata la definizione di assassins de la vérité in riferimento alla Storia proprio da chi si presenta come revisionista; non per il “reato di lesa maestà olocaustica”, come potrebbe pensare qualche sprovveduto, ma perché, se esistesse la verità storica, non ci sarebbe necessità di alcuna ricerca storica. La Storia è fatta di ricerche, interpretazioni e, mi si consenta l’ossimoro, conclusioni mai definitive che tendono alla Verità ma si fermano alla semplice veridicità la quale, mutuando un termine giuridico, può al massimo concedersi assoluzioni o condanne al di là di ogni ragionevole dubbio.

Accetto invero la definizione di “dilettante della storia”, da me stesso inaugurata. Ho detto e confermo che Mattogno è un grande conoscitore di Auschwitz e dei suoi archivi, non spetta a me invece sostenere se sia o meno un “dilettante della storia” per quanto iper-informato: non ne ho la competenza. Uno dei tratti distintivi del dilettantismo è proprio la conoscenza maniacale ed ossessiva di uno specifico argomento, ciò non ci rende automaticamente professionisti della materia. Posso però affermare di non essere un “dilettante scientifico” e, mi par di capire in verità, che Mattogno non mi rivolga tale accusa. Absit iniura verbis, devo invece dire che è Mattogno un “dilettante della scienza” e lo dimostrano le sue imprecisioni e i suoi errori grossolani, lo confermano le sue giustificazioni inconsistenti; non si tratta di voler “inchiodare nessuno al passato” perché, che io sappia, le proprietà dell’acido cianidrico o l’epidemiolgia cardiovascolare non hanno subito alcuna modifica dall’apertura degli archivi moscoviti…

Non rispondo, non confuto e non consiglio. Mi limito a trasmettere a chi si autoreferenzia come “il revisionismo storico in Italia” il suggerimento di un mio illustre concittadino
la semplicità è compagna della verità come la modestia lo è del sapere”.

Concludendo Risposta di Rotondi: nessuna risposta
* Μέγα βιβλίον, μέγα κακόν (Mega biblìon, mega kakòn) letteralmente "grande libro, grande male"

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Della Casa G: Galateo overo de' costumi, BUR Milano 1992

PS: My Banned Holocaust Interview è talmente introvabile da trovarsi su internet anche gratis!
e può essere acquistato ordinandolo on line su numerosi siti:

Questa si che è una “cosa gustosa”!